FototesserAnalogica!

A volte capitano cose semplici che ti fanno scaldare il cuore.

Ieri ero di corsa per arrivare alle Poste prima della chiusura: dovevo consegnare assolutamente una documentazione con 2 fotografie formato tessera.

Di fianco alle Poste centrali di Arezzo vedo un piccolo chioscho con la scritta "Fototessere", proprio quello che cercavo. Entro e mi accolgono con grandi sorrisi una coppia di anziani, che con rara cortesia mi fanno accomodare al di là della tendina, nella sala di un metro per uno adibita a mini studio fotografico. L'uomo mi scruta, la signora si assicura che il colletto del maglione sia a posto.

Nel mezzo della sala vedo una vecchia Polaroid, montata su un altrettanto datato treppiede: di quelle con quattro obiettivi, che "sputano" la foto istantanea con i quattro ritratti già posizionati e pronti da ritagliare... ovviamente dopo aver aspettato il tempo dello sviluppo tipico delle Polaroid, quello che le rende così affascinanti: la foto si crea piano piano dal nulla, di fronte ai tuoi occhi, tra le tue mani.

Penso sia un cimelio. Mi aspetto che l'uomo arrivi con la nuova macchina digitale per mettersi all'opera.
Invece no, inizia ad armeggiare sulla Polaroid.

Così, ovviamente, "attacco il bottone" della diatriba tra analogico e digitale... lui semplicemente e con grande umiltà mi dice: "Questa lavora così tanto bene, perchè dovrei cambiarla?". Rispondo: "Ma se uno viene con la bocca storta o gli occhi chiusi deve buttare la stampa". "Vero, questo è vero" replica il signore, "Ma ormai la mia esperienza fa sì che i soggetti vengano sempre bene...ho imparato a conoscerli, a scegliere il momento giusto per lo scatto... mi guardi per favore...."

CLIK-FLASH. La foto è fatta.

(Foto by Barbara Wert)


Esce la Polaroid, il signore accende un phone da capelli e inizia a ventilare l'istantanea... la moglie sorride e mi rassicura: "Vedrà, andrà benissimo... questa non è mica quella roba da baracchini della stazione... questa ha sempre funzionato benissimo". Replica il marito: "E poi, sinceramente, oramai ce la portiamo fino alla pensione!"

In effetti le fototessere (a parte il soggetto, hem...) sono proprio belle. La carta spessa e opaca, i colori reali, nessuno strano riflesso.

"Contento vero?" mi intima la signora mentre il marito ritaglia con cura la stampa e colloca le quattro opere in una bustina apposita.

"Contentissimo" rispondo.

Non so se è stato per i due anziani, che mi hanno ricordato i miei nonni, per la loro cortesia, o per la mitica Polaroid... fatto sta che sono uscito dal chiosco emozionato. E ho sopportato molto meglio la successiva ora di coda alle Poste!





5 commenti:

  1. grande Luigi... conosco quei due signori, una volta io e Vittorio abbiamo fatto le fotocopie a un contratto da loro... siamo usciti anche noi emozionati da tanta rara lentezza e cortesia, non so hanno qualcosa di magico anche se fai solo le fotocopie...

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  2. io mi sono emozionata solo a leggere!!!Grande Torre!comunque a questo punto appena torno ad Arezzo ci passo.(virgi)

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  3. le persone fanno la differenza. la magia della polaroid aggiunge il fascino. tu però un accenno di sorriso nella foto potevi farlo!!! :P

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