ATMOS...FIERA a colori


Prosegue il progetto di fotografia di strada dedicato alla Fiera Antiquaria di Arezzo e realizzato con macchine fotografiche anch'esse d'antiquariato.

Questa volta ho utilizzato, così come la scorsa (post visualizzabile qui), la mia Olympus OM-2, ma con un'importante variazione sul tema: ho montato un rullino Kodak Portra 400 ISO: a colori.

A parte le disquisizioni tecniche, ho provato a concentrare l'attenzione e quindi l'intento della documentazione su un aspetto molto interessante degli oggetti e dell'atmosfera collegata alla fiera: per l'appunto il colore, le sue variazioni, la sua risposta ad una particolare luce.




I colori caldi e tenui, resi molto bene e accentuati dalla pellicola che ho scelto, sono una costante di questo evento, dove al giallo della carta si affianca l'arancio-marrone della ruggine, mischiato con i morbidi verdi, bordeaux e ocra delle finiture dei mobili e delle insegne del tempo che fu. Poi il marrone lucido del cuoio, l'amaranto di antichi tappeti orientali, il salvia di vecchi cappotti.




La fiera registrata a colori, nonostante sia la visione "normale" di tutti noi, mi appare strana e ancor più affascinante. Il bianco e nero richiama al passato, ma questo colore dona a quella che ho battezzato "AtmosFIERA" una velatura ancor più poetica e sospesa nel tempo, dal sapore onirico.



Credo che proseguirò anche in futuro l'esplorazione a colori di questo evento incantato in cui sempre mi perdo, perchè alla dimensione del sogno in cui saltello passeggiando per la fiera posso aggiungere un'ulteriore livello visivo che ricollego ad altri, molti sogni, dove le tinte sono parte dell'immaginario.




Non esistono colori moderni o antichi, ma colori che riportano il nostro immaginario a sensazioni attuali o passate.

Ripenso per esempio al verde delle mentine zuccherate e al rosso dell'involucro delle caramelle "Rossana" nella credenza marroncino e panna di mia nonna... ed ecco che un verde, un rosso e un marroncino simili, ritrovati tra mille cianfrusaglie che odorano di passato, mi fanno fare un viaggio malinconico e tenero in dietro nel tempo.

Fotografare a pellicola è ancora bello e attuale perché ti costringe a ragionare fin da subito sul risultato finale, poco o per nulla manipolabile con programmi di fotoritocco.

Domenica ero alla caccia non solo di inquadrature, ma anche di colori, di quelle particolari tinte di colore, di quelle specifiche rifrazioni della luce.

Il gioco si è fatto più difficile, ma la ricerca è stata di certo più appagante e coinvolgente.


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