Montenegro on the road - montagna

La certezza del mio ultimo viaggio nei Balcani è stata Sarajevo, che sarà oggetto di un prossimo post, la novità, invece, è stata il Montenegro...

Io e Monica siamo partiti dalla capitale Bosniaca con la mitica Fiat Punto vecchio modello (che in quanto Fiat, ci han detto, è poco appetibile ai ladri di auto!) per fare un giro "ad anello" nella parte più settentrionale del Montenegro. Abbiamo deciso di "assaggiare" sia la parte montagnosa di questa piccola Repubblica ex yugoslava (grande quanto il Trentino) che quella di mare... e ne siamo rimasti entusiasti!

Queste prime foto sono relative al bellissimo Parco Nazionale del Durmitor, caratterizzato da montagne alpine, numerosi laghi glaciali e dal secondo canyon più profondo al mondo: quello del fiume Tara.
La stagione che abbiamo scelto non si è rivelata ottimale per girare con calma in questo Parco... la neve era ancora tanta e non ci è stato possibile fare escursioni nelle parti più interne e visitare le famose gole fluviali. La neve non solo era per terra, ma ci ha anche colto di sorpresa appena svegli nella casa del simpaticissimo contadino-campeggista che ci ha ospitato (e che ci ha accolto come di rito con una boccia di grappa fatta in casa!)...una bufera che sembrava dicembre in Norvegia!
Ma la bufera è durata meno di un'ora, magicamente è ricomparso il sole e siamo quindi riusciti a vedere il "Lago nero" e a girellare tra i surreali paesi di pastori della zona, dispersi in un'immensa prateria a cospetto delle montagne. Un luogo stupendo il Durmitor, che andrebbe visitato con calma (almeno una settimana) per poter vivere di tutte le esperienze che è in grado di offrire: escursioni, arrampicate, rafting...

Strade deserte nel mezzo della prateria, al nostro arrivo
La bufera che ci ha dato il "buongiorno"
Dopo meno di un'ora dalla nevicata il sole è tornato a splendere sulle principali montagne del Durmitor
Il Lago Nero, sullo sfondo la bufera di neve appena passata, che ora avvolge la montagna chiamata "l'orso"
Una delle baite del contadino-campeggista che ci ha ospitato, abbellita di gadget alquanto "vintage"
Un abitante, con noi a passeggio... e un tipico furgone (ancora in uso!)
Uno dei surreali villaggi di pastori nella prateria

Dopo la giornata sul Durmitor siamo ripartiti alla volta della Baia di Kotor (che sarà oggetto di un prossimo post). Durante questo tragitto, caratterizzato da strade strettissime, migliaia di curve, panorami mozzafiato e altri, tanti, piccoli paesini sperduti, siamo passati per il Monastero di Ostrog. Questo monastero ortodosso del XVII secolo è molto famoso per essere stato costruito da San Basilio su una scoscesa parete rocciosa: la facciata è esposta, nel vuoto, mentre l'interno è ospitato in una vecchia grotta. Questo luogo è molto venerato dai credenti ed è meta di tantissimi pellegrini. Per arrivare al monastero la strada è incredibilmente stretta ed esposta sul baratro... una "bella" esperienza di guida...

Il Monastero di Ostrog, a picco sul nulla e scavato nella roccia
La veduta da una cella dei Monaci
Fedeli sul balcone sommitale del Monastero
Dopo Ostrog siamo ripartiti alla volta del mare, anzi della Baia, dopo aver dato un passaggio a diverse tipologie di autosptoppisti: un simpatico contadino di ritorno dai campi, una ragazza truccatissima diretta dal fidanzato in città e uno studente di ritorno da scuola (forte la scena della mamma che lo attendeva come si fa alle fermate dei bus e che ci ha salutato e ringraziato). Abbiamo scelto per l'ultimo tratto di strada una stradina secondaria, rivelatasi ancora più stretta e sperduta di quelle solcate finora... paesaggi brulli, case sperdute, cacciatori con pelli di animali a penzoloni sopra le teste e contadini custodi di piccoli pezzi di terra e poche mucche.

Un piccolo pascolo nella campagna montenegrina

Infine, quasi arrivati sulla costa, una delusione: la nebbia fitta avvolge il panorama... iniziamo a scendere le decine e decine di tornanti vertiginosi che in pochi metri in linea d'aria portano dalla montagna al mare senza l'ebrezza della vista della Baia dall'alto...

...poi però (a questa magia meteorologica il Montenegro ci ha ormai abituati) in un attimo la nebbia si dirada e, in controluce, ci si stringe il cuore alla visione del serpente di mare che entra con prepotenza nella terra, ancora velato di foschia leggera.

Mio nonno si ricordava bene della bellezza di questo luogo visto durante la guerra. Ora capisco, anch'io difficilmente me lo scorderò.

La prima visione della Baia di Kotor, al tramonto e ancora avvolta dalla foschia

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