A Budapest ho avuto un incontro ravvicinato con un mito.
Un mito che ha saputo sopravvivere alla storia, alla stessa storia che prima lo ha prodotto e poi ha tentato di cancellarlo...
... non si tratta di un grande rivoluzionario, ne di uno sportivo, ne di un attore, ma di un giocattolo su quattro ruote, la Trabant, auto popolare per eccellenza, simbolo degli anni grigi del socialismo est-europeo.
La Trabi, questo il nomignolo utilizzato comunemente per chimarla, era prodotta nella Germania Est (DDR) e distribuita in tutti i Paesi "allineati"
con l'ex URSS. Per generazioni è stata l'auto più visibile per le
strade di Berlino (Est), Budapest e nelle altre capitali europee del blocco sovietico.
Costruita con un motore da motocicletta a due tempi e con una carrozzeria di materiale plastico (per non essere dipendenti dai Paesi produttori del costoso acciaio!) era di fatto l'unica scelta per milioni di persone povere che necessitavano di un'autovettura. Era famosa per la sua velocità non certo da Ferrari (112 km/orari al massimo), per l'incredibile scia di fumo che lasciava dietro di sé, per la non eccelsa comodità dei passeggeri e per le vibrazioni a prova di vasca idromassaggio. Era però robusta, stabile e persino carina, con quei suoi occhioni sul davanti e i tenui colori pastello...
Tutto sommato era amata. Come un membro di famiglia, come una parte importante della seppur povera vita di tutti i giorni. Ci volevano anni, dalla prenotazione all'acquisto, ma poi arrivava e la tua vita cambiava.
Proprio per il fatto di essere alla portata di tutti ha permesso a intere generazioni di giovani muoversi, di scoprire nuovi spazi di libertà, di correre oltre le barriere economiche ed ideologiche prefissate dal comunismo. Lei, la Trabi, insieme ad altri miti come la Fiat 126 prodotta in Polonia, la Zastava Jugo della ex-Jugoslavia e le Lada russe...
Ancora oggi tante Trabant rombano nelle strade di città come Berlino e Budapest e nelle campagne dell'Est. Alcuni le hanno acquistate per moda, per darsi un tono "vintage", altri per non dimenticare questo "simbolo popolare", altri ancora, come una signora che si è rifiutata di farsi fotografare, perchè probabilmente ancora oggi è l'unica auto che possono permettersi. Ho visto Trabant curatissime e lucidate di tutto punto, ne ho trovata addirittura una, unica in un parcheggio di auto decisamente più moderne, tutta infagottata per essere protetta. Ma ne ho sorpassate altre, decisamente messe peggio, in autostrada, guidate da fieri contadini...
Ma le Trabant non sono solamente per le strade e nei parcheggi: ne ho trovata una segata in due in un pub, utilizzata come panca, è sempre presente nei fim ambientati in quell'epoca, troneggia nei mercatini appiccicata a calamite e souvenir, è famosissimo un murales di una Trabi che, proveniente da Est, sfonda il muro a Berlino.
Chissà che in questo assurdo periodo storico, dove nel 2012, per la prima volta dal dopoguerra, si vendono più biciclette che automobili, una simil-Trabant rivista in chiave moderna possa riaffacciarsi sul mercato, per poter permettere a tutti di avere un'auto senza per forza indebitarsi fino al midollo... Credo che Marchionne, invece di produrre suv, potrebbe farci un pensierino
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