Il giorno dopo



"Quando la messa è finita, quando si incaglia la vita
quando soffia forte il vento, quando il lume sembra spento
e si fa scuro tutto attorno, e non c'è niente del Gran Giorno
puoi pregare d'incontrare
il Gigante e il Mago...

Quando è finito il ballo e non ci sono più parole
e il telefono è staccato, quando il treno è gia' passato
quando non c'è più riscossa, quando il freddo è nelle ossa
solo allora puoi trovare
il Gigante e il Mago..."

 Vinicio Capossela, Il Gigante e il Mago




Una sveglia suona a vuoto da decine di minuti, forse ore.
Nella testa ho il suono di una musica lontana, ma ancora ingombrante.
Gli occhi chiusi non vedono nero, ma striature di colori saturi e inabbinabili.
Inizio a ricordare, i sorrisi e le urla, le bocche spalancate, le schiene scosse.
Sento ancora il profumo della birra e della strada, l'odore di benzina.
Sfrecciano paesaggi, insegne, luci, case e baracche, bar e cancelli, alberi solitari, vecchi immobili.

Lo so, il viaggio è finito, la festa è andata, solo cartacce per terra e valige da disfare.
Questo è il giorno, il giorno dopo.




Giro il fianco, mi rigiro di nuovo nel letto.
Ho le gambe legate ad un sogno, fatte d'aria, non vogliono toccare terra.
Fuso orario dell'anima. Mal d'auto dello spirito.
Torno a sognare per pochi istanti e vedo circhi, lunapark, giostre e giocolieri, maghi e donne cannone.
Ma tutti dormono, chiusi nelle roulotte.
Ognuno riposa beato nella propria trapunta magica e sudata.

Lo so, sono solo oggi, e la nebbia ancora mi avvolge.
Ma non posso che ridere, osservando questa opera buffa della realtà...




Se le gambe sono d'aria, camminerò su di una nuvola.
Se le orecchie rimbombano, canterò a squarciagola sopra quella musica.
Se gli occhi bruciano di colori, beh, dipingerò i muri grigi con lo sguardo.
La valigia da disfare sarà un vuoto da riempire.
La strada percorsa sarà un pozzo in cui ripagare la sete.
La nebbia è solo un sipario, un muro finto e molle, tra attori e pubblico.




Non resta che fare un bel respiro, un colpo di  reni e via, si riparte...
Ma prima ancora un sogno, vi prego, ancora uno quillo di sveglia ignorato.
Ancora uno sguardo di qua e di là dal ponte,
prima di attraversare il fiume che separa viaggio, sogno e realtà.

Ancora un'occhiata a questo giorno tenue e silenzioso che nasce, a questa bruma fine.
Un giorno che infondo amo, perchè parla ed è sincero.
Il giorno dopo.


Un ringraziamento a Tiziana Tommei per l'editing delle immagini

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