Piazza Tasso, Firenze


Ho recentemente seguito a Firenze un interessantissimo corso di "street photography" proposto dall'Associazione culturale Deaphoto (www.deaphoto.it) a cura di Sandro Bini (www.sandrobini.it).

Periodicamente, attraverso i corsi di street, l'Associazione propone dei progetti collettivi di fotografia di strada da realizzare con gli studenti. In questa occasione ci è stato chiesto di indagare fotograficamente la vita di alcune piazze fiorentine nell'ambito del progetto triennale "Florence City Squares".





Cosa rappresenta e come è la vita in una piazza di una città come Firenze, legata essenzialmente al turismo e al commercio? Rappresenta ancora, nell’era dei Centri Commerciali, dei Social Network e degli Smartphone, un luogo privilegiato di incontro del vivere cittadino? Gli abitanti la sentono ancora come uno spazio sociale utile per la collettività? Questi i principali interrogativi che il progetto intendeva sollevare e su cui, insieme agli altri studenti, mi sono cimentato.
Tre delle mie foto sono state scelte per il multimedia finale del progetto, mentre pubblico qui gli altri scatti che credo raccontino qualcosa della vita di questa seconda piazza visitata. La prima, per chi se la fosse persa, è stata Piazza dei Ciompi.





Siamo in Piazza Tasso, ai confini del centro storico. Una piazza poco battuta dal turismo, poco conosciuta e riconoscibile, un luogo di passaggio ma al tempo stesso un punto di aggregazione, in cui si mischiano in pochi metri generazioni e stili di vita completamente differenti.

Gli anziani circondati dai piccioni a cui danno da mangiare, i bambini nel campo giochi, signore intente a riempire taniche d'acqua al "fontanello del sindaco", giovani dei centri sociali in frenesia per una manifestazione, uomini di mezza età indaffarati in attività di bricolage, suore, badanti dell'est, migranti, senzatetto... un mondo intero corre o si ferma, passa senza voltarsi oppure scruta il prossimo in cerca di qualcosa, osserva le chiome illuminate dal sole a caccia un respiro, di uno spazio verde nel mezzo del traffico dei viali, di un fazzoletto di libertà tra le mura del vivere quotidiano.




Mi chiedo: "Ma di chi questa Piazza?". La cosa mi fa riflettere. Mi rispondo che sì, un luogo come questo nella Firenze di oggi ha ancora ragione di esistere eccome, perchè è di tutti.
Infondo questo luogo secondario è una piazza più piazza di tante altre, ancora più autentica perché viva di chi abita la città, dei bisogni primari di gente diversissima per idee, interessi, storia e cultura, che qui passa tutti i giorni per andare al lavoro, che qui porta alla domenica mattina cani e figli a spasso e a giocare al pallone, che qui si isola per sfuggire al morso della città o semplicemente per trovare un'ora d'aria, per scambiare due chiacchiere, per leggere un libro, riposare o pomiciare.




Una Piazza per molti anonima come Piazza Tasso potrebbe davvero essere il set di un film corale: mille storie in un unico luogo, mille vite intrecciate in pochi metri quadrati.

Tante fotografie per un'indagine che è sì documentaria, ma anche introspettiva: un romanzo a cielo aperto per sognare, immaginare, nascondersi e fuggire via.


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