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Bugnara |
La Valle del Sagittario, nella montagna Abruzzese, è ricchissima di borghi antichi. Molti di essi conservano ancora oggi l'aspetto arcaico originario di due, tre secoli orsono, quando la pastorizia significava lavoro, ricchezza e dignità per questi territori. Architetture, simboli, storia: essi sono considerati a ragione, oggi, tra i borghi più belli d'Italia. Si tratta di una concentrazione veramente densa e rara: viaggiare in questa valle e fermarsi, paese per paese, a camminare e inerpicarsi tra strette vie, piazzette, muri, ruderi e scale, è un'esperienza in grado di proiettare il visitatore in un tempo altro, non solo passato.
Domina la pietra, si sente l'anima della montagna nei muri, vicinissima, coinquilina gentile ma al tempo stesso severa padrona.
Questi borghi sono stati un compromesso straordinario, durato secoli, tra gli uomini e l'anima della montagna, ma oggi cosa sono? C'è il turismo a dare loro respiro, ma basterà? L'aggettivo "belli" garantirà loro la sopravvivenza?
Il susseguirsi di cartelli "Vendesi" è impressionante. Il silenzio e, talvolta, i crolli visibili, graffiano occhi e cuore, ma sono crude realtà, che non si possono nascondere. Rimane comunque il pulsare di vita vera in molti di essi, la famosa Scanno in primis, ci sono piccole ristrutturazioni in atto, ma la proiezione che viene da fare da qui a qualche decennio inquieta, a meno di un possibile ritorno massiccio della società alla vita e ai mestieri del passato.
Li ho fotografati e poi mischiati, costruendo un album che potrebbe essere di un paese solo, immaginario, che li moltiplica tutti. Li ho immortalati senza vita apparente non solo perchè, in effetti, non pullulavano di traffico al momento della mia visita, ma anche per riflettere meglio sulla loro consistenza, sul loro volume e sul loro possibile status futuro di "oggetti non più utili, ma belli".
Li ho fotografati in modo da riflettere sul fatto che questi luoghi potrebbero passare oggettivamente da essere "contenitori di vita" a divenire "opere d'arte" a cielo aperto.
Se così fosse, ma non me lo auguro, se essi un domani diverranno sempre meno "da vivere", è indubbio che rimarranno tuttavia un insieme di "cose" da contemplare, da conservare, con un senso di esistere non in quanto luoghi dell'abitare, ma in quanto "opere" a tutti gli effetti, con una storia, dense di riflessioni, concetti, emozioni.
E' "l'arte dei luoghi" che prenderà il sopravvento o si continuerà e ritornerà a vivere in questi geniali, affascinanti, misteriosi avamposti dell'uomo nella natura?
Questo non possiamo saperlo, ma in entrambi i casi l'uomo ci sarà e potrà impegnarsi per non farne morire l'anima, luoghi vivi o opere d'arte che siano nel frattempo diventati.
Ecco perchè mi è servito e mi servirà poterli riosservare.
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Scanno |
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Frattura vecchia |
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Villalago |
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Anversa degli Abruzzi |
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Torre dei Nolfi |
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Anversa degli Abruzzi |
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Castrovalva |
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Bugnara |
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Castrovalva |
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Bugnara |
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Scanno |
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Castrovalva |
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Scanno |
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Castrovalva |
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Villalago |
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Frattura vecchia |
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Castrovalva |
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Villalago |
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Bugnara |
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