Facci caso: Fosse e Paniere

 

Voglio iniziare l'anno 2017 presentando l'ultimo lavoro che ho realizzato nel 2016.
Si tratta di un progetto autonomo, che tuttavia è stato creato a partire da un'idea espositiva comune messa in pratica da me e da altri tre fotografi e amici: Erica Andreini, Luca Cacioli e Luca Calugi.

L'idea, stimolata dai gestori dell'Autorimessa S. Agostino di Arezzo, è stata di trasformare il grande garage, molto utilizzato da chi desidera parcheggiare la propria auto per poi visitare a piedi il Centro storico, in inconsueto luogo espositivo.


Abbiamo concepito il progetto, chiamato "Facci Caso", come suggerimento all’osservazione della stupenda città in cui viviamo, della parte di essa interna alle mura, allontanandoci però dai luoghi comuni e più blasonati e concentrandoci su aspetti curiosi e meno riconoscibili del centro storico.

Dal canto mio, ho deciso di limitare la mia ricerca fotografica unicamente a due vie: Via delle Fosse e Via delle Paniere.




Si tratta di due brevi strade di una parte del centro storico sospesa, dimenticata, sconosciuta anche a tanti abitanti della città.

Quando ci passai per caso, la prima volta, me ne innamorai. Sentii che esse conservavano un senso di densità, di profondità, difficile da descrivere a parole. L'architettura, la luce, i dettagli, le forme, tutto mi consegnava una sensazione antica, di vissuto.


Non sapevo che qui, prima della legge Merlin, esercitassero i bordelli della città! "Il paradisino", "La gozzona", "La bruna", "La bianchina" e "La tettoia" i loro nomi. 

Le mie due amate vie come la leggendaria genovese "Via del Campo" cantata da Fabrizio De Andrè...


Qualcosa è rimasto, non tanto dei bordelli, ma di quell'atmosfera profonda di paese d'altri tempi: l'eco di una sbilenca ma profonda umanità che la mia generazione ha solo sfiorato.

Così, semplicemente, ho cercato di tradurre in immagine le mie emozioni, rappresentando le due vie così come sono, spesso deserte ma inondate da una luce speciale, in un dialogo silenzioso, tra me e loro.


Quelle pubblicate sono le fotografie esposte nella mostra, ma tutto il progetto, più ampio, è visibile sul mio sito web a questo link.

E' inoltre disponibile anche una verisone del lavoro impaginata in stile libro, sfogliabile su Blurb a questo link (per vederla cliccare sulla copertina del libro).

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