Riprendere Berlino



Luce del mattino, luce di un giorno strano
pensavi di esser perso, che cambia il tuo destino.
 
Non sarebbe bello, non farsi più del male
non sarebbe strano, se capitasse a noi.

 

Anche il paradiso, vuole essere un inferno
era tutto scontato, finché non sei caduto.

Non sarebbe bello, riprendere Berlino
non sarebbe strano, prenderla senza eroi.

Afterhours, Riprendere Berlino




Berlino è una città che pulsa di vita.
La vita frenetica di un alveare, dove migliaia di persone corrono come pazze tra impegni e scadenze quotidiane, ma al tempo stesso un mausoleo della storia e un laboratorio a cielo aperto di espressioni: arte, musica, architettura, poesia...
Una città stracolma di messaggi attuali e di echi del passato, di voci dalle lingue, dagli accenti e dagli alfabeti diversi, un succo concentrato di narrazioni che coinvolge e destabilizza.
Per molti anni il centro e il confine di due mondi. Ancora oggi un baricentro geopolitico e culturale dalla forza magnetica e dirompente.  



Berlino è, per chi ama osservare, un film visionario continuo sull'umanità.
Pieno di dettagli che possono accendere pensieri.
Colmo di appigli per la memoria. 
Carico di suggestioni rivolte al futuro.




Camminare per Berlino è faticoso ma, al tempo stesso, leggero.
La testa fuma riempiendosi di input, di graffi e carezze, ma le gambe saltellano atletiche tra strade, ponti e piazze senza annoiarsi mai. Vorrebbero continuare a scoprire, a esplorare, a calpestare i passi delle altre migliaia di persone che hanno solcato quelle vie, camminando tra le ombre e le luci dell'umanità. 
Arriva però un momento dove occorre sedersi, per rifiatare e riallineare le mille immagini e gli altrettanti pensieri che iniziano a scontrarsi e mischiarsi tra loro, come acque di fiumi che si intersecano.




A Kreuzberg, storico quartiere residenziale berlinese fatto di case popolari e locali underground, ci imbattiamo in una lunga fila di ragazzi che entra ed esce ininterrottamente da un piccolo magazzino.
E' un minimarket formato da immensi frigoriferi stracolmi di birre.
Chiunque compra due, tre bottiglie a pochi spiccioli per poi dirigesi freneticamente in direzione Sud.

Decidiamo di copiarne le gesta e di seguirli, munendoci di due bottigliette di Pils nella cui etichetta campeggia una formosa donna germanica in abito tradizionale.

E' quasi il tramonto e ci troviamo, senza volere, in un immenso pratone stracolmo di biciclette, persone, chitarre e tamburi.
E' come se tutta la città, a quest'ora, entrasse al Görlitzer Park, cercandosi uno spazio dove sdraiarsi nell'erba.

Tutti, stravaccati e sereni, si godono la musica e la luce arancio del raro sole, assaporando questa pace dalla metropoli delle mille voci in una quasi religiosa contemplazione.

Eccola, Berlino ripresa, Berlino riconquistata.
Berlino che fa pace con i propri orrori e i propri cantieri, con la gentrificazione e la rigida economia, il grigio rigore e la follia colorata della street art.

Berlino intera che, come una persona qualunque, cerca un angolo tutto suo, per riconquistarsi, senza martiri, né eroi.


Non sarebbe bello
Non farci più del male
Non sarebbe eroico
Non essere degli eroi

 

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