I gatti di Epidauro


#diariodibordo 11
Teatro di Epidauro, Grecia, Gennaio 2018

"Le rappresentazioni teatrali, così come la musica" (e la cultura in genere, aggiungo... ) "sono in grado di curare non solo l'anima, ma anche il corpo".


Fu per questa straordinaria intuizione degli Antichi Greci che proprio qui, a Epidauro, all'interno del santuario dedicato ad Asclepio, antico Dio della medicina, fu costruito nel 260 avanti Cristo il magnifico anfiteatro all'aperto utilizzato ancora oggi.
Un'infrastruttura dall'acustica impressionante, in grado di contenere fino a 15.000 persone, ritenuta necessaria all'interno di questo "centro di guarigione" che fu tra i più avanzati e celebrati del mondo classico.

Visitando Epidauro a gennaio vi abbiamo trovato più animali che persone.
Branchi di cani randagi, che preferivano starsene accucciati tra le rovine dell'antico santuario all'ombra dei pini e decine di gatti, che invece avevano scelto di occupare le pietre dell'anfiteatro.

Sparsi tra file e gradinate sembravano custodi guardinghi e silenziosi, non tanto del teatro in sè, ma della sua atmosfera.

Come se fosse necessario, per entrare in piena sintonia con il luogo, farsi ben volere prima di tutto da loro, i gatti di Epidauro, che più di tanti uomini hanno capito la bellezza, le capacità curative, la saggezza, il mistero nascosto tra quelle pietre millenarie, scegliendosele come dimora.

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