A De Andrè, Brassens e alle passanti

Quante volte, magari in momenti di particolare solitudine, abbiamo osservato una (o un) passante sognando di viverci una grande storia d'amore, un'avventura, o semplicemente un viaggio? a me è capitato tante volte... per questo adoro la stupenda canzone di Brassens, reinterpretata da De Andrè, intitolata appunto "Les passantes", "Le passanti".
Ho pensato a questo bellissimo pezzo fotografando questo "Cupido" fiorentino, statua vivente nella Galleria degli Uffizi, che resta immobile mentre il mondo davanti a lui passa e se ne va (tranne i giapponesi che a volte si fanno fotografare!)...

E già, a volte bisogna rallentare, fermarsi, iniziare ad osservare... e tentare... per riuscire a trattenere quegli "occhi mai più rivisti" e non far si che "il rimpianto diventi abitudine"...

Morale: dato che manca poco a San Valentino, se volete essere colpiti da Cupido...frenate!

(clicca sulla foto per ingrandirla)


Le passanti - Fabrizio De Andrè

Les Passantes - Georges Brassens

Io dedico questa canzone
ad ogni donna pensata come amore
in un attimo di libertà...
a quella conosciuta appena
non c'era tempo e valeva la pena
di perderci un secolo in più.

A quella quasi da immaginare
tanto di fretta l'hai vista passare
dal balcone a un segreto più in là ...
e ti piace ricordarne il sorriso
che non ti ha fatto e che tu le hai deciso
in un vuoto di felicità.

Alla compagna di viaggio
i suoi occhi il più bel paesaggio
fan sembrare più corto il cammino ...
e magari sei l'unico a capirla
e la fai scendere senza seguirla
senza averle sfiorato la mano.

A quelle che sono già prese
e che vivendo delle ore deluse
con un uomo ormai troppo cambiato
ti hanno lasciato, inutile pazzia,
vedere il fondo della malinconia
di un avvenire disperato.

Immagini care per qualche istante
sarete presto una folla distante
scavalcate da un ricordo più vicino
per poco che la felicità ritorni
è molto raro che ci si ricordi
degli episodi del cammino.

Ma se la vita smette di aiutarti
è più difficile dimenticarti
di quelle felicità intraviste
dei baci che non si è osato dare
delle occasioni lasciate ad aspettare
degli occhi mai più rivisti.

Allora nei momenti di solitudine
quando il rimpianto diventa abitudine,
una maniera di viversi insieme,
si piangono le labbra assenti
di tutte le belle passanti
che non siamo riusciti a trattenere.


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