Là dove c'era l'erba...

Cantava Adriano Celentano, pensando con nostalgia alla sua vecchia via Gluck, che "Là dove c'era l'erba ora c'è... una città"...
Chi vive in montagna non canta così. Al contrario: là dove c'era l'erba ora c'è... un bosco fitto...
Camminando su un ripido sentiero immerso nei boschi, sia sulle Alpi che in Appennino, è facile trovarsi di fronte a visioni al limite della realtà... un fienile? un terrazzamento? una strada lastricata? qui??
Ti guardi intorno e... più guardi, più non ci credi. E invece si, non è una visione ma è cruda realtà, è storia, è geopolitica italiana.
Là dove si viveva di agricoltura e zootecnia ora regna il silenzio solenne degli alberi, l'inquieto brusìo del vento. In pochi decenni è mutato drasticamente il paesaggio: abbiamo abbandonato prati e pascoli e la natura, appena ha potuto, si è ripresa il suo spazio.
In Italia la montagna è stata deliberatamente lasciata morire: tagliando servizi, opportunità, creando il mito del lavoro e della vita in città. E ora abbiamo interi paesi fantasma ormai avvolti dalla foresta, piangiamo i morti del dissesto idrogeologico, ci indignamo scoprendo i veleni presenti nei nostri cibi di origine ignota...
Forse nessuno di noi vivrebbe oggi falciando prati e accudendo vacche. Ma occorre almeno riflettere su ciò che abbiamo perduto e su ciò di cui, per sopravvivere, dovremmo forse riappropriarci. E questo ringraziando chi, nel frattempo, ancora resiste a lavorare la terra.

Queste foto sono state scattate in Carnia. Questa costruzione era un fienile e intorno ad esso c'erano prati... fino a pochi decenni fa.

(Clicca sulle foto per ingrandirle)






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