Due giorni a Zagabria



Zagabria è una di quelle capitali europee a cui non si pensa quando si organizza un weekend, nonostante la relativa vicinanza al nostro confine (circa 2 ore di macchina da Trieste).
Non avendola toccata nel nostro tour balcanico della scorsa primavera, io e Monica abbiamo deciso di visitarla durante le ferie natalizie...con molte perplessità sul reale interesse di questa città che poi, al contrario, ci ha positivamente stupito.
In bilico tra il "caos balcanico" e la rigidezza austo-ungarica, (unita alla voglia sempre maggiore di apparire "europea") la capitale croata ci è apparsa ricca di spunti, suggestioni, cultura e d'atmosfera,vivibile e sorridente.

Abbiamo camminato tra i parchi che fanno da dorsale alla "città bassa" e le bancarelle traboccanti di frutta, verdura e contadini del mercato Dolac, nella "città alta"; abbiamo visitato il museo dell'arte Naif, dove quadri simili a cartoni animati strappano un sorriso al bambino che c'è in te e constatato la retorica ancora presente sulla guerra, nell'esposizione organizzata a 20 anni dalla distruzione di Vukovar; abbiamo mangiato ottimo pesce cucinato con ricette della vicina Dalmazia in deliziosi ristoranti molto economici e bevuto Rakija fino a tarda ora al Cica, un locale underground grosso come una scatola di sardine ma davvero esplosivo di musica e divertimento, dove ci siamo fatti amici la barista e il DJ; abbiamo ammirato le imponenti ed espressive statue dello scultore Mestrovic in un antico palazzo dai pavimenti cigolanti che fù il suo studio e siamo entrati nelle sontuose cattedrali che, insieme alle mille suore a passeggio per la città, ricordano le profonde radici cattoliche del Paese. Abbiamo riposato all'ombra del carrubo piantato di fianco al monumento dedicato a Nikola Tesla, un incredibile inventore senza il quale probabilmente oggi non avremmo internet e degustato il "miglior caffè di Croazia" (anche meglio di molti caffè italiani!) all'ElisCaffe, un delizioso bar completamente bianco dove la titolare, Elis appunto, non vuole loghi ma punta tutto sul gusto... Siamo infine crollati stremati al Booksa, un incredibile bar-circolo-libreria dove è possibile leggere, bere, studiare e conversare tra montagne di libri... accorgendoci di aver visto solo una perte dei tanti luoghi d'interesse che la città conserva.

Insomma, consigliamo a tutti questa piacevole e divertente città, magari da comprendere in un viaggetto di tre-quattro giorni insieme a Lubiana (la capitale slovena), la Dalmazia e l'Istria.

Purtroppo il tempo non era dei migliori, poco adatto a scattare foto, ma qualcosa ho raccolto comunque per le strade del centro...

(clicca sulle immagini per ingrandirle!)

La chiesa di San Marco con gli stemmi del Regno Asburgico di Croazia e della città di Zagabria.
Al mercato Dolac, tra mille colori.

Suore a passeggio in centro città

Riposino nei pressi della stazione ferroviaria

Musicista di strada in centro cittàUn cappuccino da EllisCaffeLegno, marmo e metallo: i tre materiali utilizzati da MestrovicLa statua dedicata a Nikola Tesla

Graffito alle porte dell'Università di Zagabria.

Un angolo della città vecchia

Una Zastava 750, copia Jugoslava della vecchia Fiat 600

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