La ghironda è uno strumento musicale. Innanzitutto.
Uno strumento, però, di quelli che quando esce allo scoperto la gente si ferma prima a guardarlo, poi a sentirlo suonare.
Perchè è qualcosa di strano, inusuale, antico. Quasi estinto ma fortunatamente sopravvissuto.
Si tratta in pratica di uno strumento a corde, nell'architettura simile a un violino, ma totalmente diverso... le corde sono infatti chiuse all'interno dello strumento e vengono strofinate non dall'archetto ma da un disco di legno impregnato di pece, che il suonatore fa girare attraverso una manovella.
Invece delle corde da schiacciare direttamente con le dita, ci sono dei tasti che permettono di comprimerle e far fuoriuscire le diverse note.
La manovella, oltre a strofinare le corde, può essere utilizzata anche per dare ritmica alle canzoni, a colpi più o meno veloci e regolari...
L'origine della ghironda è medievale: la prima testimonianza di uno strumento simile si ritrova nella cattedrale di Santiago de Compostela del XII Secolo.
Oggi lo strumento è sopravvissuto alla modernità e viene ancora suonato, sopratutto nelle Valli Occitane, in gruppi folkloristici e tradizionali o da suonatori appassionati che lo tengono sempre pronto per esibirsi in qualche festa o serata d'allegria.
Spesso la ghironda viene suonata assieme alla cornamusa, altro strumento antico e tradizionale delle Valli Occitane.
I due suonatori delle foto sono "apparsi" ad una Fiera forestale dove ho partecipato per lavoro, in Alta Val Susa. Alla ghironda Alberto Dotta, un collega tecnico forestale, direttore del Consorzio di gestione dei boschi locali.
Per fortuna, nonostante fossi via per lavoro, avevo con me l'inseparabile "ovetto" Olympus e un rullino in bianco e nero... così mi sono assentato per un po' dallo stand per fotografare (ma sopratutto ascoltare) i suonatori, mischiandomi tra i passanti e i bambini increduli davanti a questo strano oggetto.
Ho pensato all'importanza di mantenere vivo questo gracchiante suono del tempo, che parla di un passato ancora bello da ascoltare, immaginare e per certe cose rivivere.
Ho pensato che anche nel mio caro Appennino ci sono strumenti tipici, strani e complessi, come il piffero per esempio, la cui musica è stata spazzata via dall'avvento del "liscio di massa".
Per fortuna c'è ancora qualcuno, nelle Valli Occitane come in Appennino (ad esempio i Suonatori delle Quattro Province) che in fondo lotta per mantenere viva questa musica, che è linguaggio, storia, emozione e anche un po' lezione di vita.
Il figlio di Alberto ci ha confessato che durante la fase di "apprendimento" della ghironda il padre era davvero insopportabile... al punto da utilizzare lo strumento anche come minaccia educativa ("a letto subito o vi suono la ghironda!")
Ma ora possiamo dire che... ne è valsa la pena!
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If only word that sounds familiar to me is Occitane according to L'Occitane cosmetics it's time to learn something new. Love both, writing about old instruments and people's passions. The second one a little bit more, since I would like to be driven by it in my life, but still not convinced if I do everything in a way I would like to.
RispondiEliminaGreets:)