Un pomeriggio (analogico) in Toscana



Uno dei motivi di fascino della fotografia analogica è sicuramente il rullino, la sua consistenza materiale, di oggetto "toccabile con mano" che contiene all'interno la visione di 24 o 36 scene passate un giorno davanti ai tuoi occhi e immortalate con emozione.
In quanto oggetto "reale", il rullino può essere perso, dimenticato, abbandonato nel fondo di un cassetto. E' quanto è successo a questo Fujifilm da 200 ASA, ritrovato pochi giorni fa nel cercare di riordinare il mio "cassetto fotografico" perennemente in disordine.



Cosa ci sarà su? Giuro, non ne avevo la più pallida idea!

Così, con apprensione, ho consegnato a Simone di f/64 photography questo ed altri rulli dimenticati...

Dalle scansioni è uscito fuori il racconto di un pomeriggio passato con amici friulani (Carnici anzi, sennò si offendono) tra le Crete Senesi, Montalcino, Pienza e Firenze, paesaggi stupendi e scorci molto caratteristici.

Mi hanno come sempre stupito i colori, l'atmosfera d'immagine che solo la pellicola sa dare. E anche gli scorci che solo la Toscana sa regalare!

Ecco qui alcuni degli scatti di quel rullino dimenticato, usciti dal cilindro di plastica nera e tornati a respirare!

Arte di strada a Firenze

Pienza, particolare
Pienza, bucato al vento
Pienza, vecchia osteria
Montalcino:quattro stracci e una mutanda
Montalcino: vicoli
Fotoricordo: turiste americane a Firenze
Foto di gruppo sulle Crete Senesi

2 commenti:

  1. in effetti la pellicola ha un buon sapore... questi 200 asa sono molto belli!!!

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    1. Grazie Teo! Hai ragione, è il sapore che ancora rimarca la differenza, ma anche l'essenzialità di pochi scatti, attesi, riscoperti, quelli li, che in quel giorno hanno preso 1/36esimo delle possibilità!

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